Gli hanno detto, scrollandolo, che deve uscire dal guscio.
I figli, i nipoti e i pronipoti, preoccupati per il suo strano comportamento, gli hanno imposto una visita neurologica. Sono bastati dieci minuti al neuropsichiatra dell’Asl per capire che Antimo non ha un problema organico, che le rotelle sono tutte al loro posto e ben funzionano, che se Antimo non parla più è per una precisa e lucida volontà.
“Non si può costringere una persona a parlare. Antimo ha deciso di ritirarsi nel silenzio e la sua scelta va rispettata” ha comunicato il medico allo stuolo di parenti riuniti nella sala d’attesa dei poliambulatori.
Sua nuora, la Gina, quella più testarda e incapace di accettare che il mondo non giri come vuole lei, lo ha preso per le spalle e, con tutta la delicatezza possibile, gli ha detto:
“Antimo, non puoi vivere dentro ad un guscio. Devi uscire da lì, se non vuoi farlo per te, fallo almeno per i tuoi nipoti.”
Quasi fosse una lumaca Antimo, una chioccola indifesa rintanata nella conchiglia o un crostaceo asserragliato nel proprio carapace. E’ invece uomo solido, per nulla fragile, un sereno ottantenne che vuole farla finita con il chiasso inutile e fastidioso generato dalle corde vocali. Quante parole ha pronunciato nella sua lunga vita? Decine di milioni, probabilmente. Potranno mai fare differenza per i nipoti qualche migliaio di frasi in più o in meno? Certo che no, ad Antimo basterà guardarli con amore e loro capiranno, ne è sicuro.
Bisogna rispettare le scelte altrui. Però non siamo isole a questo mondo e abbiamo delle responsabilità verso gli altri che ci dovrebbero spingere anche a fare cose che non ci piacciono
In linea di massima condivido, però credo che Antimo, a ottant’anni, possa permettersi di ritirarsi nel silenzio. A quell’età le responsabilità sono assolte e ci si può sentire liberi di terminare i propri giorni nella quiete del silenzio.
Sì, penso proprio che tu abbia ragione. Anche se, continuare a sentire responsabilità (e quindi oneri) forse è un modo per sentirsi ancora giovani!
Non avevo pensato a questo risvolto della medaglia! Grazie.
Era un po’ che non scrivevi microstorie, ne sentivo la mancanza…. Ogni tanto anch’io vorrei fare come Antimo e scegliere il silenzio, anche quello degli altri però!
Eh…la tentazione di mettere il silenziatore a chi non si sopporta, ogni tanto viene pure a me, cara Maria. Grazie per la mancanza, provvederò a fartela sentire il meno possibile. 🙂
🙂
Originale e coinvolgente:brava! 65Luna
Grazie!
meglio tacere che parlare per nulla….
E’ una grande verità…
Chissà quante ne ha sentite di cazzate in 80 anni…
Bravo Antimo, sei tutti noi!
Andrea
Avrà sentito anche tante cose sagge, intelligenti, inutili, sensate, superflue….è che ora, semplicemente, vuole starsene in pace.
Grazie Andrea, buona giornata.
Antimo ha scelto la libertà… E in quanto tale, va rispettata 🙂
E’ vero, una scelta libera e consapevole. Grazie del passaggio.
Come un grande asceta anche Antimo senza volerlo è arrivato al silenzio, forse ha capito, forse è solo stanco, l’importante che sia sereno, speriamo che gli altri capiscano, però una parolina ogni tanto speriamo la dica… per la felicità della Gina e dei nipoti…
Chissà Vanni, magari qualche parola la pronuncerà, o forse lascerà il posto delle parole alle carezze e ai sorrisi 🙂
🙂
Provo tanta simpatia per Antimo. 🙂
Che lo lascino in pace.
G.
Grazie Giulia.
Antimo, nel suo silenzio, ti sarà sicuramente riconoscente. 🙂