Quando li vede saltellare sull’asfalto dei marciapiedi di città, porta pazienza.
Quando li vede allenarsi nelle piste d’atletica, beh, fa più fatica a resistere.
Quando li vede galoppare per le strade di campagna, è lì che nasce l’invidia.
Il vero tormento è quando li vede correre in riva al mare.
Non li sopporta più i runner che possono correre. Soprattutto quelli che, sfrontatamente, battono l’arenile sotto i suoi occhi. Finge di non vederli, si impone di non seguire il ritmo dei loro piedi, di non immaginare la fatica e il sudore.
Perché lei è una runner che non può più correre, una ex runner che non riesce a darsi pace. Le scarpe pronte per essere indossate, il contapassi conservato fra le cose preziose, la t-shirt da corsa preferita che le capita sempre fra le mani, maledetta.
Solo chi ha vissuto la corsa e la sua privazione sa cosa si prova.
Sa che le gambe diventano ali quando si corre.
Sa che le ali rendono liberi.
Di gambe e di ali, lei lo sa.
https://righeorizzontali.wordpress.com/2013/04/25/storia-di-luciano-runner-di-parole/
Forte e bello.
Jill scott – the fact is
Grazie! 🙂
Ti somiglia molto questa lei….
Giusto un po’…. 😉
Mens sana in corpore sano, più o meni così….
Salute e libertà, più o meno così cara Sally…
🙂
Mi sembra una storia molto triste, non sarà mica sulla sedia a rotelle?
No Vanni, la Stefi può camminare, è che non può più correre e deve farsene una ragione 😦
Se si parla di cartilagini, condivido la sorte. 😦
Beh allora sono in buon compagnia. Grazie Vanni e bentornato!
Settembre è il mese del ripensamento sugli anni e sull’ età… e come dice Francesco ce ne faremo una ragione e troveremo una nuova identità sportiva, magari lo Shatebord ahahah!
ciao, a presto, Vanni.
Quest’anno più che mai settembre è un mese di grandi cambiamenti. Ho visto i tuoi skater, caro Vanni, troppo spericolati! Mi sa che ripiegherò sul bridge 😉
Un abbraccio!
nuoto, io andrei sul nuoto, c’è un’età per tutto…
ciao 🙂
Amica, ti saresti mai immaginata di proferire tali parole? mentre a fatica facevamo addominali, risate e chiacchiere in un palazzetto troppo grande e poco accogliente per i nostri sforzi di ragazzi??
Resisti! Forse qualcosa cambierà e troverai la strada alternativa per le tue “ali”.
Hai ragione amica mia, chi l’avrebbe mai detto che sarei diventata una runner e che avrei sofferto così tanto la mancanza della fatica e del sudore! Parole inimmaginabili, è vero, eppur si cambia, eppur si cresce. Bei ricordi quelli che evochi (anche se io ho sempre fatto più chiacchiere e risate che addominali, tu invece eri atletica), belle immagini di noi ragazzi che già ci volevamo così bene.