Che li abbia scritti negli anni ’90, nei primi anni 2000 o qualche mese fa, poco cambia. E’ sempre fedele a se stesso Murakami, immobile e straordinario. Metodico e rigoroso nella sua impostazione di vita, me lo immagino pasticcere, radunare gli ingredienti, attento a non dimenticartene nemmeno uno, a pesare gli indizi e le tracce con precisione perché in pasticceria, come nei racconti sognanti, sbagliare i dosaggi non garantisce un buon risultato.
Avendone letti tanti di romanzi di Haruki, ormai conosco bene la lista completa dei suoi elementi caratterizzanti. Ed è quasi un esercizio, o forse un gioco, cercarli fra le pagine, elencando nella mente, man mano che la narrazione prosegue, quelli, indispensabili, che mancano. Di solito accade che, poche righe prima che il libro finisca, li ritrovo quasi tutti: ben amalgamati, mirabilmente assortiti, come solo Murakami sa fare.
E’ classica la combinazione di fattori ne La ragazza dello Spuntink: la luna con il gatto, il protagonista senza nome con la ragazza sognante, il mestiere di scrittore con la passione per la musica, una ruota panoramica svizzera con un’isola greca non identificabile, i nomi dolci di Myu e Sumire, la porta del mondo parallelo che inghiotte sogni e persone senza dare spiegazioni.
L’ho già scritto e mi ripeto: leggere Haruki è rassicurante. Ogni volta è come tornare a casa da un viaggio concitato dentro migliaia di pagine di altri autori, dentro decine di altre storie, dentro una pletora di immagini appartenenti ad altre vite. Con un romanzo di Murakami fra le mani, si ritorna alle cose conosciute, si riassettano gli equilibri, si riesce persino ad immaginarsi diversi da come si è.
Proprio quel che ci vuole quando tutto, intorno, cambia.
Devo assolutamente leggere qualcosa di questo autore che non ho mai letto. Le tue recensioni sono molto convincenti. 🙂
Rodix, Murakami o lo ami o proprio non lo sopporti. Sono curiosa di sapere che effetto ti farà 🙂
ti farò sapere …
🙂
Concordo; non ci possono essere mezze misure! 😉
O lo ami o lo odi! 😉
Anch’io sono incuriosita da questo scrittore e……prima o poi dovro’ leggere qualcosa di suo.Ci aggiorneremo.
Paola quanto tempo! Te li presto volentieri tutti. Passa a trovarmi uno di questi giorni. Un abbraccio!
Lo faro’ senz’altro….Per le mie ferie in montagna,partenza giovedi’ prossimo,mi sono gia’ attivata con 3 libri.Al mio ritorno verro’ sicuramente a fare un salto.Ciao,ciao
Ciao cara, allora buona montagna 🙂
come si dice: murakami è sempre murakami…
anche questo è un piccolo gioiello.
anche quando sembra andare oltre, rischiando il surreale fine a se stesso, sa fermarsi in tempo.
ma come fa?!!
…secondo me perché Murakami non è solo uno scrittore, un maratoneta, un atleta poliedrico, un genio del marketing, un pasticcere provetto, ma è soprattutto un mago!
Forse è un extraterrestre? Sì, forse è l’unica spiegazione del suo talento.
Un alieno sbucato da un mondo parallelo. Si, dev’essere così.
Ho amato Tokyo Blues-Norvegian Wood, ma non mi era piaciuto tantissimo questo La ragazze dello Sputnik che ho letto diversi anni fa, forse non l’ho capito, non so…
Credo che La ragazza dello Sputnik si debba leggere solo dopo averne letti tanti di libri Murakami perché va contestualizzato nel suo mondo complessivo. Norvegian wood -l’ho amato anch’io- non è un libro visionario, è uno dei pochi di Murakami aderenti alla realtà. La ragazza dello Sputnik, invece, si inquadra nel contesto murakamiano del surreale che raggiunge l’apice con 1q84. Potresti partire da lì, se ti va. Grazie e buona giornata.
https://righeorizzontali.wordpress.com/2013/06/22/41-norwegian-wood-e-gli-amici-del-liceo/
https://righeorizzontali.wordpress.com/2013/08/31/1q84/
Immobile, sì. Straordinario, sempre.
Devo acquistare quello nuovo…
…anche io, ma prima voglio cimentarmi con “L’uccello che girava le viti del mondo”, più di 800 pagine. L’hai letto? Grazie per il passaggio.
Li ho letti tutti. Perfino Underground!
PS “L’uccello che girava le viti del mondo” è stato il primo che ho letto…
Allora sei un maestro murakamiano! Io ho superato la metà, voglio centellinarli per non finirli tutti in una volta, così ne leggo uno ogni due mesi, mi impongo di resistere. Il tuo preferito?
Ciao Stefania e grazie per aver iniziato a seguire l’Ufficio! Di Murakami ho letto un sacco di tempo fa “Tutti i figli di Dio danzano” e mi aveva incantato, mentre ho appena iniziato “La fine del mondo e il paese delle meraviglie”. Ma mi sa che “La ragazza dello Sputnik” verrà presto messo in coda 🙂
Un abbraccio, a presto!
Un abbraccio a te Bratinez e grazie per il passaggio. Molto fresco e giovane il tuo ufficio, mi piace! Mi racconti poi com’è “La fine del mondo e il paese delle meraviglie”? E’ uno di quelli che ancora devo leggere; se ne sta lì nella libreria ad aspettarmi e ogni tanto ne sento il richiamo. 🙂
Ma grazie 🙂 Appena lo finisco torno e ti faccio sapere!
Allora a presto! 😉
Questo.
Questo è il mio libro preferito in assoluto tra tutti i libri che letto finora ( e sono tantini…)
L’incipit lo so a memoria: nella primavera del suo ventiduesimo anni Sumire si innamorò per la prima volta nella vita…
Anche tu una Haruki adepta? 😉