E poi, finalmente, arriva una bella storia italiana che pacifica le situazioni storte, le letture dubbiose, il cattivo tempo e persino le inevitabili ambivalenze insite nei cambiamenti. Il potere di una buona lettura, a volte, è sorprendente, soprattutto se non si tratta di un racconto qualunque, ma dell’ennesima, agognata storia di Salvo Montalbano.
Recensire Camilleri non è impresa per me. Di fronte a cotanto, mi intimidisco e mi faccio piccola.
Anche perché mi chiedo: cosa può esserci ancora da dire su questo personaggio di cui sappiamo tutto? Montalbano è l’ospite delle nostre case, quello di cui conosciamo il desco quotidiano, i pensieri più intimi, le infatuazioni, le insicurezze, persino i sogni. E’ il personaggio nella cui casa siamo a nostra volta entrati, a bere whisky sulla terrazza di Marinella, fra le lenzuola aggrovigliate del suo letto fedifrago, ad aspettare che sia pronta una cicaronata di caffè nella cucina di maioliche.
“Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, le cortesie, l’audaci imprese..”. Mi viene da citare, a sproposito, l’Ariosto, che è poeta di casa mia, in un’assonanza illogica e immaginaria di eroi presenti e di modelli dimenticati. Chissà perché.
E quello che rimane, alla fine di ogni storia, è il linguaggio siculo che permea, per un po’, il nostro. Ci si ritrova a parlare siciliano, anche se si proviene dal profondo nord.
Fra una sciarriatina, una marcia narrè, una rottura di cabasisi e una pasta ‘ncasciata, si rimane in attesa che arrivi il prossimo racconto e si coltiva il recondito e irrealizzabile desiderio che l’ultima e definitiva storia di Salvo, quella chiusa a chiave nella cassaforte di Sellerio, non arrivi mai.
Mi auguro solo che Camilleri sia un Highlander: non che abiti sulle alte montagne della Scozia, ma che sia immortale!!!!😜
Lunghissima vita a Camilleri!E comunque io e te, amica cara, continueremo a parlare in siculo anche quando lui non ci sarà più, ne sono certa!
Da un po’ non leggo cammilleri, non che non sia bravo ma la sua scrittura che all’inizio mi meraviglia ormai l’ho assimilata e le trame di montalbano hanno un andamento un po’ scontato. Credo che lo lascero’ sedimentare ancora per qualche tempo.
ml
Invece io e Lisa siamo Camilleri-divoratrici, instancabili nel leggerlo e nel raccontarcelo.
Ciao
le scelte di libri e autori sono insindacabili perciò non discuto 🙂
buon camilleri a voi
Indiscutibile! Grazie 🙂
Non so quanto darei per avere anch’io una cuoca come Adelina !
A chi lo dici Sally! Aprire il frigo e trovare i piatti di Adelina, che meraviglia…
Certo quando ti accingi alla lettura di Camilleri, o meglio di Montalbano, sai già cosa ti aspetta: è come l’incontro con un vecchio amico che hai proprio voglia di rivedere, che non ha segreti per te e col quale, come ha reso bene Stefania, ti trovi a casa. È un piatto prelibato che però hai l’esigenza di rimangiare ogni tanto. È un vizio che non voglio perdere, perdere mai…
Un vizio salutare, che riappacifica, appunto.
Mia cara, Murakami ha di nuovo bussato alla mia porta…..
Quale ha bussato?
Sai, terminato “Norwegian wood”, mi sono finalmente decisa a leggere, dopo aver raccolto polvere in libreria per un annetto o due, “Il grande Gatsby”. Nel romanzo di Murakami era il libro preferito dal protagonista che lo leggeva e rileggeva, e in qualsiasi pagina gli capitava sottomano aprendolo a caso, trovava sempre nuovi stimoli rivalutandolo. Mi chiedo cosa si possa trovare di interessante, stimolante, anche solo una buona lettura in quel romanzo…
La ragazza dello Sputnik. Ha il suo perché, ma non lo dico a ml che a Murakami è un po’ allergico…
Su Gatsby ho vaghi ricordi di qualche decennio fa, troppo vaghi per un parere sensato.
capisco, a me succede con Simenon (non i gialli di Maigret, i romanzi)
ciao,
ml
però… camilleri è camilleri. giusto stefania?
a febbraio siamo stati a porto empedocle. la sera al cinema, dove il gestore ci ha ricordato i vecchi e gloriosi tempi.
ora tiene aperto solo per passione (e anche per passare il tempo) un cinema quasi sempre vuoto.
alla fine, all’ora canonica dell’ultimo spettacolo, ha proiettato il film in programma solo per due persone: io e mia moglie maria.
Ciao Lucas, quanto tempo! E’ un piacere riaverti qui, soprattutto ora che non ci si vede più. Mi piace questo tuo racconto nostalgico e, direi, anche molto romantico. Mi hai fatto venire in mente il vecchio cinema del mio paese, al contempo teatro di proiezioni classiche e di rivolte sessantottine. Tempi andati, tempi che furono. Un abbraccio, anche a Maria.
Ps: hai ragione Lucas, Camilleri è Camilleri e non si discute!
Sempre piacevole passare qui…buon ferragosto! 65Luna
Grazie Luna, buon ferragosto a te!