Se scrivo finalmente forse qualcuno penserà che sono banale, se sostengo che il conto alla rovescia è stato interminabile magari qualcuno immaginerà che sono una fanatica. Se però dico che quando riparte il mondiale mi sento a casa, sono certa che qualcuno capirà. Non è solo una questione di passione per uno sport, è qualcosa che somiglia al rincontrare un mondo che si conosce, abbandonato fra le nebbie di novembre per poi ritrovarlo, rassicurante, ogni marzo quando il sole si sveglia presto e il prunus in giardino è appena fiorito.
I canguri bianchi della Qantas, che dalle insegne pubblicitarie sembrano atterrare sul circuito dell’Albert Park, dicono tutto di questa Melbourne, metropoli dinamica di cui ho già scritto in altri post sportivi, come quello di un anno fa che aveva a che fare con le certezze della vita. (https://righeorizzontali.wordpress.com/2013/03/17/lalbert-park-e-le-certezze-della-vita/)
Da settimane si leggono notizie allarmanti su questo mondiale dei grandi cambiamenti, della rivoluzione, delle regole scombinate. Numeri su numeri: 40 chilometri di cavi che scorrono dentro ad ogni abitacolo, 12 punti di patente a scalare per i piloti che commettono gravi infrazioni, 50 kg di benzina in meno per terminare il Gp di Australia, il ritorno del motore turbo dopo 26 anni di assenza dalle monoposto di F1.
Ha un suono diverso il turbo V6, è un rombo più sordo, non amplificato, privo del fascino atmosferico dei vecchi propulsori. C’è da farci l’abitudine a questo rimbombo soffocato, a questo ruvido borbottio, burbero e caparbio.
La classifica del Gp di oggi ha di bello che Daniel Ricciardo da Perth, nuovo acquisto della Red Bull, è salito sul secondo gradino del podio, per la gioia di tutti gli australiani e dell’ex Mark Webber. E che un esordiente, il danese Kevin Magnussen, è arrivato terzo. Qualcosa sta cambiando, c’è aria di novità.
Le Ferrari si sono difese come hanno potuto, ma non importa. E’ troppo presto per pensare alla classifica, troppo presto fare bilanci, ora è il momento di pensare ad un solo numero: 1089.
Penso che mi aspettano altri 1089 giri intorno al mondo e mi sento a casa.
Le sette del mattino, silenzio intorno. E’ da Melbourne che tutto ricomincia.
Bellissimo questo tuo post d’esordio per il mondiale 2014! Brava Stefania, si sentiva la mancanza del tuo sguardo particolare sul nostro mondo della F1. Ricominciamo!
Non sono una gran appassionata e non ci capisco niente, però i tuoi post sono pieni di fascino, mi piacciono molto.
bloccato al lavoro, riuscirò forse a vedere gli ultimi giri in registrata. mi farà comodo il tuo resoconto.
ml
…molto parziale e soggettivo, ma pur sempre resoconto. Grazie Massimo, grazie a tutti.
…già, è sicuramente strano, ma c’è anche un fascino particolare che mi colpisce nelle tue parole! allora buon gran premio! 🙂
Grazie Vanni, mi rendo conto di guardare i gran premi da una prospettiva anomala e so che li racconto in modo strano, a modo mio!
Ma avevi il padre che correva?
No, mio padre giocava a tennis e mi ha trasmesso la passione per la racchetta che sto cercando di tramandare ai miei figli. La mia famiglia aveva un’osteria e tutte le domeniche i compaesani si riunivano da noi a guardare i gran premi in tv. La passione per la F1 mi viene da lì. Ero solo una bambina, ma ho ricordi nitidi e ben radicati di quei momenti di condivisione così spontanei e veri.
E’ la simpatia e la passione della gente Emiliana, viene sicuramente da lì! E tu sei una di loro 🙂
Emiliana nel profondo. Grazie!
🙂
Ho sei la figlia di Lella Lombardi:)
Nessun natale illustre, ma radici popolari e genuine 🙂
però, da emiliano dico che con la ferrari che annaspa ancora una volta…