Ho ritrovato Edipo in Murakami.
Al mito di Edipo non pensavo da anni. Ritrovarlo in Kafka sulla spiaggia a poche settimane di distanza dalla lettura dissacrante di Dürrenmatt mi ha fatto pensare ad una strana coincidenza, proprio come quelle che accadono in questo romanzo visionario di Haruki, dove tutto ciò che è assurdo sembra reale.
Approfondire la lettura di un autore vuole anche dire cercarne i tratti distintivi, i segni invisibili fra le righe, la cifra stilistica insita nelle idee. Con Murakami è facile: c’è uno schema, ripetitivo ma non monotono, che ad ogni nuova lettura si rivela con maggior chiarezza. Non si tratta solo della costruzione narrativa, quasi sempre basata su storie parallele apparentemente slegate che a un certo punto della trama si annodano indissolubilmente. Ci sono, soprattutto, segni peculiari che caratterizzano la presenza di Murakami nei suoi libri, come quando Alfred Hitchcock compariva all’improvviso in una scena del film. Mettendoci la firma, ci rassicurava.
Allenamento costante del corpo umano, presenza di un essere dalla sessualità ambigua che funge da risolutore di problemi, capacità terapeutiche su ossa e muscoli, poteri sovrumani che si reincarnano in un soggetto debole quando muore un personaggio forte.
Certezza che esista un mondo parallelo al nostro.
Sogni che annaspano affannosamente nella realtà.
Per chi non conosce Murakami questo elenco sembrerà insensato e, forse, privo di interesse. Per chi lo conosce, invece, sarà come decifrare un codice, risolvere un enigma, ritrovarsi nelle sue visioni.
La trama di Kafka sulla spiaggia non si racconta. E’ un libro per chi sa vivere come i gatti, per chi crede ai ragazzi chiamati Corvi, per chi non ha bisogno di una spiegazione per ogni cosa.
E’ un libro che si ama o si odia. Come Murakami.
Chiedi, e ti vergognerai un attimo, non chiedere e ti vergognerai per sempre.
ma come si fa a non amare murakami!
E’ quello che mi chiedo anch’io!!!
“Sogni che annaspano affannosamente nella realtà”..grazie di questa bellissima definizione, quasi un guanto, a descrivere una quotidiana onirica ricerca a me famigliare.
E’ Murakami che mi ispira le definizioni!
Libro bellissimo! E Murakami crea dipendenza, una volta che si comincia a leggere è difficile smettere
Grazie incostantericerca, parole vere le tue. Sono intrappolata nel mondo di Murakami.
Grazie. Bel pensiero 🙂 !
Bellissimo post! Non vedo l’ora di leggerlo!!!
Grazie liveeread! E dopo che l’avrai letto, fammi sapere.
Assolutamente! 😉
Righe orizzontali, sai che ho cominciato a leggerlo? Sono all’inizio, pagina 70 esattamente … ma non so … mi prende meno rispetto agli altri due che ho letto di Murakami! Normale????
Mhh…non so liveeread, io a quel punto ero già completamente immersa nel tunnel. Forse lo trovi troppo visionario?
lo cercherò… 🙂
..e non te ne pentirai.
A distanza di anni dalla prima lettura (e dalla seconda), una delle opere di M.H. a cui rimango più intimamente legato: http://alekosoul.com/2010/04/20/kafka-sulla-spiaggia-umibe-no-kafuka/
C’è una leggerezza e al contempo una saggezza profonda nelle parole con cui descrivi quest’opera ed il “suo voler essere niente”. Grazie per aver condiviso con me il tuo pensiero.
Grazie a te, è un piacere sempre raro poter condividere qualcosa di ciò che teniamo a cuore… sopratutto quando si tratta di suggestioni e pensieri tanto intimi e personali, come quelli suscitati da Murakami
Murakami ha anche questo potere, far incontrare le persone che in lui traggono ispirazione.