Con un titolo così provocatorio mi aspettavo e pregustavo l’apoteosi del Malinconico style. E invece i monologhi dell’avvocato Vincenzo Malinconico privati dell’evolversi della sua vita e del nugolo di personaggi che lo circondano, non mi hanno convinta, lo ammetto.
Malinconico è dissacrante e consolatorio – come lo definisce la mia amica Elisa – anche per tutto ciò che gli ruota intorno. Le sue idee sui tronchi di cono esistenziali, su Raffaella Carrà come icona pop ante litteram, sulle empatie moleste delle salumaie napoletane, risultano monche senza il contorno della figlia Alagia, dell’ex moglie psicologa, dello sgherro della camorra che lo segue come un’ombra.
L’ho letto con piacere, ma alla fine mi è mancato qualcosa. Ho avvertito quel vago senso di insoddisfazione che mi prende quando mi aspetto di ritrovare un intero mondo che mi era piaciuto e, al suo posto, ne trovo solo un frammento.
Però c’è un passaggio, un capitolo lungo una facciata, in cui Malinconico descrive le proprie chiuse, il proprio modo di ridurre ad una battuta elementare la complessità del discorso che le precede.
E’ Diego De Silva che parla, è l’autore che ci svela una sua tecnica di scrittura, quella del doppio registro in cui coabitano l’anima intellettuale che si interroga e quella operaia che agisce.
Poco più di venti righe che valgono il libro. Allora mettiamola così: cercavo l’universo di Malinconico e ho trovato un’ingegnosa lezione di scrittura.
Sono abbastanza vecchio da aver capito che non ci sono problemi risolvibili. Se no non si spiegherebbe com’è che non ho mai risolto un problema in vita mia.
Su tuo suggerimento ho letto “Non avevo capito niente” e mi è piaciuto moltissimo e mi sono ripromessa di leggere tutti gli altri, però ora, con questa recensione, mi fai venire dei dubbi…
L’unica è leggerlo, poi mi dirai. Ciao Maria!
A me non è dispiaciuto! 😉 ma “Non avevo capito niente” il migliore! Malinconico mi diverte, mi fa riflettere, mi riporta a casa (sono napoletana), mi rilassa …!
Adoro il sud Italia, la Campania in particolare.
🙂 grazie!! Di dove sei tu?
Reggio Emilia 😉 che scema!!! Prima o poi verrò a fare un giro a Correggio 😀
Fammi sapere quando!
Volentieri!!!!