Non avevo capito niente

Diego De Silva è la mia scoperta dell’estate. Scrive e pubblica da diversi anni, ma io l’ho incontrato solo in questi giorni, curiosando distrattamente sugli scaffali della libreria di un grande magazzino. Ho preso in mano Non avevo capito niente e mi si è aperto il disincantato mondo partenopeo di De Silva.

Protagonista è Vincenzo Malinconico, avvocato civilista che sopravvive malamente alla sua esistenza di marito separato ancora innamorato della ex, alla sue molteplici dimensioni di padre anomalo in una famiglia allargata, di professionista con lo studio precario in coabitazione con strani animali e di essere umano profondamente bisognoso d’amore. E il bello è che non c’è niente di caricaturale in questo personaggio, anzi c’è molta autenticità e naturalezza.

Finalmente un personaggio nuovo, finalmente un linguaggio diretto senza essere banale, finalmente un libro divertente!

Malinconico è un napoletano di indole filosofica. Ha il dono di leggere le cose della vita, anche quelle più spicciole, con una limpidezza, un acume ed un’ironia che ci lasciano sorpresi e, spesso, ci fanno ridere di gusto. Malgrado i tratti di amarezza e nonostante le dure consapevolezze, con Malinconico si ride. Di lui, delle sue strambe avventure, ma anche di noi perché le vite, in fondo, si somigliano.

Non avevo capito niente è scritto al presente in prima persona, accorgimento usato da tanti scrittori per non doversi avventurare nelle subordinate, nella consecutio, nelle tante insidie del nostro lessico; insomma per avere vita facile aggirando la complessa sintassi della lingua italiana. In questo caso, però, non credo che De Silva abbia cercato un espediente, anzi, Malinconico non può che parlare in prima persona, non deve avere filtri, il suo pensiero deve emergere così com’è, pulito e nudo nelle sue stesse parole.

Questo dice Malinconico dell’amore:

L’amore, se posso dire come la penso, è una malattia della dignità. Agisce per picchi e inabissamenti. Compra e vende. La riconosci subito. Ha dei sintomi, – come dire, – dei sintomi che non ti sbagli.

Inutile dire che ho già acquistato il sequel.

Non avevo capito niente1

Pubblicità

9 pensieri su “Non avevo capito niente

  1. Leggere i tuoi commenti e come se tu rapissi ai tuoi lettori i loro occhi fondendoli ai tuoi occhi iniettandoci il virus della curiosità e dandoci l’illusione d’avere letto noi ciò che tu leggi e la presunzione d’aver capito per primi mentre la chiave di lettura indispensabile è la tua. Si ha anche la sensazione, leggendo le tue sensazioni alle tue letture, di fare un salto indietro ai racconti di un passato che vedeva più famiglie riunite nelle stalle (sale di lettura ante litteram) dove uno che “al saièva ed lettra” leggeva libri di varia natura. Grazie|

    • Sono contenta di essere in buona compagnia fra altri fan di Malinconico. Franco, in effetti mi sento un po’ una donna d’altri tempi e mi ci vedo nella sala di lettura ante litteram che descrivi tu… Eli, hai trovato il termine giusto: “consolatorio”, è proprio così! Maria, buttati nella lettura, non te ne pentirai. Dimmi leveeread, come sono i sequel?

  2. A me sono piaciuti molto quelli letti con protagonista il nostro avvocato! 🙂 Mia suocera beve e Sono contrario alle emozioni. Poi ho letto ma in tempi non sospetti anni e anni addietro La donna di scorta, ma dovrei rileggerlo.. quello che ricordo è che NON c’era Malinconico! 😉 Ne conosci altri con protagonista Malinconico?

  3. PS) Mi hanno detto che a Settembre De Silva sarà al Festival della letteratura di Mantova! Il programma uscirà sul sito a fine Luglio! 😉 Se riuscissi ad andare, non sono ancora sicura… se nel caso qualcuno di voi riuscisse, sentiamociiiiiii!!!!!

Scrivi un Commento

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...