Guardo il Gran premio a casa di Jonatha. Pranzo in giardino con gli amici di sempre, la chitarra in sottofondo, il vino, le chiacchiere infinite, le risate e le confidenze.
Poi un lampo negli occhi, la Williams di Senna che sbatte al Tamburello e tutto si ferma. Rimango senza parole per ore, giorni, incapace di capire e di accettare, come milioni di persone nel mondo. La sera stessa, davanti all’Ospedale Maggiore di Bologna, centinaia di uomini e donne in silenzio. Anche io fra loro.
Conservo ancora il numero di Autosprint con la copertina completamente nera e la scritta rossa “E’ morto Senna”. Sta in una cartellina che si chiama Ayrton dove custodisco i ritagli di giornale listati a lutto di quei giorni.
C’è un film documentario del 2010 che si intitola semplicemente Senna. Il regista anglo indiano Asif Kapadia lascia parlare le immagini, racconta Ayrton attraverso i primi piani, le sequenze ovattate, i ricordi di chi lo ha conosciuto. Avrei voluto vederlo al cinema, ma è stato distribuito in pochissime sale, per pochissimi giorni, lontano dalla mia città, così l’ho scaricato dalla rete e me lo sono guardata in portoghese, nella lingua di Ayrton che non comprendo, ma che mi ha detto tutto, proprio tutto di lui.
Di Ayrton non riesco a dimenticare lo sguardo triste, la densa saudade brasiliana, essenza profonda di un campione ineguagliabile, in pista come nella vita.
Sono passati diciannove anni e lo sguardo di Ayrton è ancora qui.
L’ho visto anche io quel documentario. Per caso, a dicembre.
É bellissimo, cosi come É bellissima la storia di Ayrton e come doveva essere bello il suo cuore.
Non sono mai stata tifosa della Formula Uno ma, dopo quel film, anche io penso che il mondo abbia perso qualcosa di grande, in quell’incidente.
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Hai ragione Eli, Ayrton aveva un cuore immenso. Grazie anche a te, amica mia carissima.
Ero con te quel giorno…e sai benissimo che non sono una fan di F1, ma com’è che leggere le tue parole mi suscita un’emozione incredibile anche su un fatto che non ricordavo nemmeno?!?
Grazie, come sempre.
Grazie a te, amica mia carissima.
Cara Stefania sei una donna con un immensa disponibilità d’animo.
Senna ed Imola quell’autodromo ritorna come una folgorazione dentro di me.
Quel primo maggio davanti alla televisione il campione e la sua ultima corsa.
Stefania sai scandire alla perfezione gli eventi della vita il tuo blog è un arricchimento costante
continua ho bisogno della tua vigile presenza brava!
Caro Mirco, parole commoventi le tue. Grazie.
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